
✍️ Autore
Luigi Fabbri (1877-1935)
Militante e intellettuale anarchico. Fu sicuramente un rivoluzionario sui generis: disgustato dalla violenza, l’arma che usò nella sua lotta contro il capitalismo e lo stato fu la penna. Antimilitarista convinto, oppose una strenua resistenza alla guerra. Cercò, attraverso continui contatti con personaggi di spicco degli altri partiti della sinistra, di portare il movimento anarchico fuori da quello stato di endemico isolamento che lo ha sempre caratterizzato a causa delle istanze radicali di cui è portatore. Dopo il primo arresto all’età di sedici anni, subì lunghi periodi di prigionia in carcere e al domicilio coatto; nel 1926, in qualità di maestro elementare, dichiarò di non voler giurare fedeltà al regime fascista. Perso il lavoro e senza possibilità di trovare altre occupazioni, prese con la propria famiglia la dolorosa strada dell’esilio in Uruguay, dove continuò la sua lotta fino alla morte.

📅 Anno
1911
📝 Recensione
Nel saggio L’ideale anarchico (1911), Fabbri espone con chiarezza e passione i fondamenti dell’anarchismo, confutando stereotipi e malintesi. Lontano da utopie irrealistiche, l’autore descrive un ideale concreto, radicato nell’uguaglianza, nella solidarietà e nella libertà. Con tono limpido e accessibile, il testo è un invito alla riflessione critica e all’impegno etico, mostrando l’anarchia non come caos, ma come armonia senza autorità. Un’opera ancora oggi sorprendentemente attuale.
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- Clicca sul titolo per scaricare il libro: [PDF] Luigi Fabbri: “L’ideale anarchico” (digitalizzato da Paolo Alberti per Liber Liber – Progetto Manunzio ).