Guido della Casa: No, non tutto il lavoro è etico

Guerra-eserciti

« Di solito, nel nostro mondo, si è formata l’idea che il lavoro sia sempre qualcosa di positivo, da premiare indipendentemente da ogni altra considerazione. Il lavoro ha acquistato un valore etico in sé, anche se si tratta di lavoro che danneggia l’intero Organismo terrestre o contribuisce a qualche patologia della Biosfera » [1].

Dobbiamo allo scrittore ecologista Guido Dalla Casa, tra gli altri, quest’acuta osservazione.

Chiaramente lui la pensa diversamente.

Guido Dalla Casa: Il mondo industriale e sindacale sostiene l’aumento dei consumi

« Tutto il mondo economico-industriale-sindacale fa il possibile per fare aumentare i consumi », ci ricorda.

Poi Dalla Casa riporta: « La sola voce concorde, universale, in alto e in basso, grida che nessuna industria si fermi o chiuda, qualsiasi cosa produca, sia pure inutilissima o micidialissima, sia pure destinata a restare invenduta; la sola voce concorde invoca che si aprano cantieri su cantieri e che si investano finanze in nuovi progetti industriali » [2].

Anche se altamente inquinanti (ILVA, ad esempio), o vere fabbriche di armi, di morte (la Leonardo, ad esempio), fabbriche e cantieri sono difesi da tutti, da destra a sinistra, per difendere … “il lavoro”.

« Solo recentemente si è cominciato a considerare negativa almeno la produzione di sostanze inquinanti ».

Secondo Guido Dalla Casa, « è indispensabile avere sempre presente questa percezione, tenere come primo valore l’etica della Terra ».

Invece, « si è arrivati a distribuire, anche se indirettamente, denaro ai potenziali consumatori per invitarli a “comprare” ».

Poi, « un intollerabile bombardamento pubblicitario investe tutti i momenti della vita. Si invita a “rottamare”, cioè a buttare in montagne di rifiuti apparecchi perfettamente funzionanti! ».

Rottamare ogni cosa funzionante, dall’elettrodomestico all’autovettura nel nome della riduzione dei consumi elettrici o delle emissioni inquinanti. Come se per produrre e distribuire merci non fossero necessarie risorse in termini di materie prime, di consumi energetici, di emissioni inquinanti.

Guido Dalla Casa: ridurre i consumi o ridurre i consumatori

Al contrario, secondo il nostro scrittore, « è assolutamente necessario ridurre i consumi ».

« Pertanto a livello globale il dilemma è questo:

  • o riduciamo drasticamente i consumi,
  • oppure riduciamo altrettanto drasticamente i consumatori »,

spiega in conclusione, citando altri autori [3], con un chiaro richiamo ai principi di Malthus [4].

Fonte:

[1] Filosofia-ambientale.it, dicembre 2003, Guido Dalla Casa (1936-viv.), “Che cos’è lo sviluppo: Analisi di un mito”.

[2] Guido Ceronetti, pubblicato su La Stampa del 9 marzo 1993 e riportato su [1] da Guido Dalla Casa.

[3] Dal libro “La Terra scoppia” di G. Sartori e G. Mazzoleni (Ed. Rizzoli, 2003).

[4] FronteAmpio, 1 gennaio 2023, “Nostalgia Malthus: si vuole dimezzare popolazione”.

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