Donbass, la verità sul conflitto in un incontro a Trapani

La guerra in Ucraina si gioca su equilibri ed ambizioni imperialistiche di più parti. Ciò riduce al minimo, al momento, le speranze per una pace anzi può preludere ad un’escalation militare. Alle spalle del popolo ucraino, ad esempio, il Regno Unito e la Francia muovono i propri pezzi su una scacchiera globale nel tentativo di conquistare più caselle di influenza neo-coloniale.

Così si spiegano, da un lato, le recenti dichiarazioni del presidente Emanuel Macron (fresco di sconfitta in centrafrica dove le sue truppe sono state scacciate dal Niger) sul possibile impiego diretto di truppe francesi in Ucraina [1]. Ma anche così si spiegano le rivelazioni (datate) del Corriere della Sera [2] sulla volontà del governo inglese – bruciato dalla brexit – di costruire una nuova comunità europea, o piuttosto un nuovo Commonwealth a direzione britannica, mettendo assieme intanto Ucraina, Polonia e i paesi baltici e poi chissà chi altri.

Tali considerazioni sono emerse in un incontro in rete che Sinistra Libertaria ha promosso ed organizzato ieri con Vincenzo Lorusso giornalista romano che vive da circa un anno nella repubblica di Lugansk e che da lì, tramite il canale telegram Donbass Italia, informa portando un punto di vista diverso da quello manipolatorio della stampa maggiore italiana.

Vincenzo Lorusso, rispondendo all’assemblea che lo ha ascoltato ed intervistato, ha sostenuto che neanche una vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali del prossimo 5 novembre 2024 fermerebbe la guerra. Il giornalista italiano è convinto infatti che il “deep state” americano, in particolare la CIA, continuerebbe a finanziare le azioni militari attraverso propri “fondi neri”.

Tuttavia è questa, la cessazione dei finanziamenti all’Ucraina – ha confermato Lorusso -, la chiave di volta per giungere alla pace. Senza finanziamenti, l’Ucraina non potrebbe né rifornirsi di armi né materialmente pagare i militari impegnati in guerra. La difesa collasserebbe e costringerebbe tanto Zelensky quanto un suo possibile successore a negoziare una soluzione diplomatica al conflitto. Soluzione, ovviamente, vista dalla Russia, che sarebbe imprescindibile dalla rinuncia definitiva ucraina alle quattro regioni (Oblast) già in tutto o in parte occupate dalle truppe di Mosca, cioè Luhansk, Donetsk, Zaporizhia e Kherson, ma che forse comporterebbe la cessione alla Russia anche di Kharkiv e Odessa, altre regioni a forte componente russofona e strategicamente fondamentali.

Ciò dimostrerà quanto la rinuncia al conflitto sin dall’inizio, da parte ucraina, in un certo senso suggerito dal pensiero di Bertrand Russell, avrebbe evitato inutili enormi distruzioni e lutti.

Il documentario di RT: Donbass: ieri, oggi e domani.

L’incontro di Sinistra Libertaria era iniziato con lo studio di due presentazioni che han raccontato, in breve, la storia dell’Ucraina dalla Rus’ di Kiev al 1991 (clicca per vederla su Youtube), perchè solo conoscendo il passato si può comprendere il presente, e sulla storia delle elezioni presidenziali ucraine dal 1991 al 2019 (clicca per vederla su Youtube) che han permesso di conoscere eventi, cammini e informazioni legate alle varie figure politiche (meteore?) che si sono succedute nel tempo.

Successivamente si è proposta la visione critica del documentario “Donbass, ieri oggi e domani”( clicca per vederlo su Youtube), realizzato nel 2021 dalla rete televisiva russa RT, che – tra indubbi fatti storici (il colpo di stato del 2013-2014 in Ucraina contro il legittimo presidente Yanukovych, la strage di Odessa, i bombardamenti ucraini sui connazionali del Donbass del 2014) e possibile propaganda – ha mostrato le origini del conflitto e gli effetti della guerra nelle regioni orientali dell’Ucraina tra il 2014 e il 2015. Il successivo cessate-il-fuoco firmato l’11 febbraio 2015 a Minsk (Bielorussia) tra il presidente ucraino Petro Porošenko, e i capi di Francia, Germania e Russia non fu mai rispettato dall’Ucraina e comportò il proseguo del conflitto, sia pure a “bassa intensità”, fino all’intervento russo del 24 febbraio 2022.

Conflitto russo-ucraino sulla quale la posizione di Sinistra Libertaria è di equidistanza trattandosi, in definitiva, di uno scontro tra l’imperialismo della Russia e quello della Nato.

Il giornalista Vincenzo Lorusso di Donbass Italia, fatta salva l’ovvia forte presenza militare, ha quindi testimoniato della “normalità” oggi della vita nelle regioni del Donbass ( più a Luhansk che a Donetsk, poiché quest’ultima è più vicina al fronte ) dove si lavora, si frequenta la scuola e si va al mercato nonostante i colpi ucraini che di tanto in tanto si abbattono sulle aree civili.

Ha testimoniato, altresì, dell’entusiasmo col quale le popolazioni del Donbass affrontano le operazioni di voto alla presidenziali russe, alle quali partecipano per la prima volta. Lorusso, rispondendo ad una domanda dei presenti, ha fissato nell’80% a favore di Vladimir Putin l’esito finale del voto in tutta la Russia. Ha spiegato questo possibile risultato con la situazione di conflitto che coinvolge il paese e fa sì che la popolazione si stringa necessariamente attorno al proprio presidente.

L’incontro si è successivamente concluso con un dibattito tra i partecipanti.

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Fonti e Note:

Credits: foto di Vincenzo Lorusso (a Soledar).

[1] BFMTV, 14 marzo 2024, “Envoi de troupes en Ukraine: Macron “assume” mais affirme que la France ne “mènera pas d’offensive””.

[2] Corriere della Sera, 26 maggio 2022, Federico Fubini, “Il piano segreto di Boris Johnson per dividere l’Ucraina da Russia e Ue: il Commonwealth europeo”.

« Boris Johnson, con un’iniziativa che cerca di scompaginare le carte in Europa: il premier di Londra propone un nuovo sistema di alleanze politiche, economiche e militari – alternativo all’Unione europea – che raccolga Paesi accomunati dalla diffidenza verso Bruxelles e anche verso la risposta della Germania all’aggressione militare russa. Il modello di Commonwealth europeo che Boris Johnson ha in mente avrebbe la Gran Bretagna come leader e includerebbe, oltre all’Ucraina, la Polonia, l’Estonia, la Lettonia e la Lituania, oltre che potenzialmente la Turchia in un secondo momento. Un’alleanza di Stati gelosi della propria sovranità nazionale, liberisti in economia e decisi alla massima intransigenza contro la minaccia militare di Mosca. Secondo le stime di Arianna Antezza del Kiel Institute for the World Economy, Londra da sola ha fornito per ora più aiuti economici e militari a Kiev nella guerra di tutta l’Unione europea. E la Polonia ne ha dati più della Germania, della Francia e dell’Italia ».

La “notizia” è stata poi ripresa anche da TPI, 26 maggio 2022, “Un nuovo Commonwealth con i Paesi europei più ostili alla Russia: il piano di Boris Johnson”.

« La proposta punta a mettere pressione sull’Unione Europea mentre Londra e Bruxelles affrontano una fase delicata delle trattative post-Brexit, dopo che il governo britannico ha annunciato di voler cambiare l’accordo commerciale sull’Irlanda del Nord, una delle questioni più critiche dopo l’uscita dall’Unione Europea. La scorsa settimana, l’Unione Europea ha dichiarato che risponderebbe “con tutte le misure a disposizione” a una simile modifiche, lasciando aperta alla prospettiva di una guerra commerciale. Per l’Ucraina invece il piano britannico può diventare una valida alternativa se dovesse interrompersi il percorso verso l’ingresso nell’Unione Europea ».

4 risposte

  1. Aldo ha detto:

    A mio parere non ci può essere equidistanza tra “imperialismo” russo-cinese e uno stato o unione di stati fondati sul neonazismo. Ù

  2. Sinistra Libertaria ha detto:

    Condividiamo la sua opinione sull’opportunità di essere anti-fascisti ma non condividiamo un intervento armato per abbattere un regime fascista. Viceversa, di questo passo, lei giustificherebbe una guerra contro la Francia, l’Italia, etc. Nessuna guerra è giusta. L’interesse della Russia è imperialista ( essere una potenza neo-coloniale ). Non ci sembra che Putin sia un comunista, tutt’altro. Ciò non vuole ovviamente dare ragioni alla Nato per aver incendiato l’Ucraina nel 2004 ed avervi versato carburante nel 2014 e ancor più dal 2022. La Nato è un’organizzazione criminale.

  3. Salvatore Colicchia ha detto:

    È stato un immenso piacere partecipare all’incontro promosso e organizzato magistralmente da Natale Salvo!
    Tutto è stato curato nei minimi dettagli…dalla precisa e puntuale premessa guarnita di file multimediali, al singolare e completo documentario che ha portato alla luce, in modo minuzioso, fatti a cui molti di noi non hanno mai avuto accesso…e per concludere, poi, in modo eccellente con il dibattito in diretta con il giornalista Vincenzo Lorusso di Donbass Italia che ha risposto sapientemente e con estrema franchezza a tutte le nostre domande e curiosità riguardo il conflitto.
    Non tutto è come sembra!
    Riflettete!

  4. Nicolo' Vignanello ha detto:

    Ottimo ribadire che si è equidistanti spiegando che la guerra, mai giustificabile, fomentata dall’imperialismo è il male.
    Un’esile voce in un mondo che urla sembra rimanere isolata, ma se quella voce continua a dispensare provare verità verrà udita dai vicini che smetteranno di belare col gregge e chissà che pian piano, pecora dopo pecora non si diventi un grande movimento.

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