Per Berneri il comunismo è utopico, serve l’anarchia

Il duro dibattito tra comunisti e anarchici si è sempre concentrato principalmente su un punto di divisione, spiega Camillo Berneri in “Abolizione ed estinzione dello stato”:

« Lo “Stato proletario”, ci dicono, – scrive Berneri – è un semi-stato poiché lo Stato integrale è quello borghese, distrutto dalla rivoluzione sociale. Tra l’oggi-Stato e il domani-Anarchia vi sarebbe il semi-Stato. Lo Stato è, nel pensiero politico marxista-leninista, lo strumento politico transitorio della socializzazione ».

Camillo Berneri non condivide, d’altronde è un anarchico non un comunista, il percorso leninista: « Il proletariato che si impadronisce dello Stato, … è una fantasia metafisica » [astratta e ottusa, NdR].

Camillo Berneri: quella dell’URSS è un’oligarchia dittatoriale

Berneri spiega il perché della sua bocciatura: « Non è il proletariato russo che si è impadronito della potenza dello Stato bensì il partito bolscevico, che […] ha invece creato un capitalismo di stato, una nuova classe borghese ».

La prova della tesi del Berneri è semplice: « il programma leninista del 1917 comprendeva questi punti:

  • soppressione della polizia, dell’armata permanente,
  • abolizione della burocrazia professionale,
  • elezioni a tutte le funzioni e cariche pubbliche,
  • revocabilità di tutti i funzionari,
  • eguaglianza degli stipendi burocratici con i salari operai,
  • massimo della democrazia,
  • concorrenza pacifica dei partiti all’interno dei Soviet,
  • abrogazione della pena di morte ».
    « Non uno solo di questi punti programmatici è stato realizzato » rivela Camillo Berneri.

Che poi conclude così: « abbiamo nell’URSS un governo, un’oligarchia dittatoriale. Chi dice “Stato proletario” dice “capitalismo di Stato”; chi dice “dittatura del proletariato” dice “dittatura del Partito Comunista”; che dice “governo forte” dice “oligarchia zarista” di politicanti » [2].

Quella di Berneri è una bocciatura netta per tutte le tendenze comuniste: « Leninisti, trotskisti, bordighisti, centristi non sono divisi che da diverse concezioni tattiche. Tutti i bolscevichi, a qualunque corrente o frazione essi appartengano, sono dei fautori della dittatura politica e del socialismo di Stato ».

Fonti e Note:

Camillo Berneri (Lodi, 20 maggio 1897 – Barcellona, 5 maggio 1937) è stato un filosofo, scrittore e anarchico italiano, ucciso nel maggio 1937 insieme a Francesco Barbieri poco dopo il loro arresto da parte dei comunisti stalinisti del PSUC durante la battaglia intestina al fronte antifascista spagnolo delle giornate di maggio, avvenuta a Barcellona tra comunisti e anarchici durante la guerra civile spagnola.

[1] Panarchia, Camillo Berneri, “Abolizione ed estinzione dello stato” (1936).

[2] Qualche esempio?

« La rivoluzione bolscevica ha generato un governo saturnico,

  • che deporta Rjazanov, fondatore dell’istituto Marx-Engels, mentre sta curando l’edizione integrale e originale del “Capitale”,
  • che condanna a morte Zinoviev, presidente dell’Internazionale Comunista, Kamenev e molti altri tra i maggiori esponenti del leninismo,
  • che esclude dal partito, poi esilia, poi espelle dall’URSS un “duce” come il Trotski,
    che, insomma, inveisce contro l’ottanta per cento dei principali fautori del leninismo
    » (Berneri, opera cit.).

Camillo BERNERI

( 20 maggio 1897 – 5 maggio 1937 ) Nato a Lodi, si trasferisce poi ripetutamente in diverse città italiane. Dopo una militanza giovanile nel Partito Socialista aderisce all’anarchismo. Si laurea in filosofia e si dedica ad un’intensa attività pubblicistica anche su Umanità Nova. Nel 1926 lascia l’Italia per la Francia, a seguito all’inasprirsi della dittatura fascista. Allo scoppiare della guerra civile in Spagna, si trasferisce a Barcellona per combattere i fascisti di Franco. Qui, inadatto alle fatiche del fronte, si dedicò con entusiasmo all’opera formativa, al dibattito ideale e alle incombenze politiche. Venne però assassinato dai comunisti stalinisti in una “resa dei conti” tra fazioni antifasciste.

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