Luxemburg: per costruire la pace abbattere il capitalismo

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« Solo coloro che credono nell’attenuazione e mitigazione degli antagonismi di classe, e nella possibilità di esercitare un controllo sull’anarchia economica del capitalismo, possono credere all’eventualità che i conflitti internazionali possano essere rallentati, mitigati e spazzati via ». Rosa Luxemburg ( 1871 – 1919, politica polacca naturalizzata tedesca ), alla vigilia della Grande Guerra esprime con forza, chiarezza e pessimismo le proprie idee.

In articolo scritto nel 1911 [1], individua ed evidenzia le differenze tra i socialdemocratici e i pacifisti borghesi.

« Gli amici della pace presenti nei circoli borghesi credono che la pace nel mondo e il disarmo possano essere realizzati entro la struttura dell’attuale ordine sociale, mentre noi sappiamo che il militarismo può essere cancellato dal mondo solo con la distruzione del sistema capitalista ».

« Il militarismo – spiega ancora Rosa Luxemburg – è strettamente intrecciato alle politiche coloniali, alle politiche doganali, alle politiche internazionali ». Le nazioni, quindi, continua la rivoluzionaria, « se davvero volessero onestamente e sinceramente dire basta alla concorrenza sugli armamenti, dovrebbero iniziare dal disarmo della politica commerciale, abbandonando in tutte le parti del mondo le predatorie campagne coloniali e le politiche internazionali delle sfere d’influenza; l’esatto contrario di tutte quelle politiche che la natura di un moderno stato capitalista esige ».

In definitiva, secondo Rosa Luxemburg, « il militarismo, in entrambe le sue forme – come guerra e come pace armata – è il figlio legittimo e la logica conseguenza del capitalismo, quindi può essere superato solo con la distruzione del capitalismo stesso; per questo chiunque desideri onestamente la pace nel mondo e la liberazione dal tremendo fardello degli armamenti deve desiderare anche il socialismo ».

Pace: Rosa Luxemburg boccia Triplice Intesa e Stati Uniti d’Europa

Rosa Luxemburg, nell’articolo datato 1911, dedica alcuni passaggi alla Triplice Intesa fra Russia, Gran Bretagna e Francia [ la NATO di oggi? NdR ] che alcuni – ma non lei – acclamano come « una garanzia per la pace nel mondo ». Vedremo solo tre anni quanto questa “garanzia” sia valida.

Una alleanza che già ha dimostrato tutt’altro che essere “esportatrice” di pace: « ha condotto all’inasprimento della crisi nei Balcani, ha accelerato lo scoppio della rivoluzione turca, ha incoraggiato la Russia ad un’azione militare in Persia », ricorda Rosa. Ricorda qualcosa?

L’attivista politica contesta, da questo punto di vista, anche « il progetto degli “Stati Uniti d’Europa” come mezzo per la riduzione del militarismo internazionale ». Progetto che, evidentemente, era già nell’agenda capitalista e che pure affascina diversi compagni.

La bocciatura è ancora una volta secca : « tutte le volte che i politicanti borghesi hanno sostenuto l’idea dell’europeismo, dell’unione degli stati europei, l’anno fatto rivolgendola, esplicitamente o implicitamente, contro il “pericolo giallo”, il “continente nero”, le “razze inferiori”; in poche parole l’europeismo è un aborto dell’imperialismo ».

La Luxemburg conclude l’articolo con un appello: « spiegare questo alle masse, smascherare senza pietà tutte le illusioni riguardo ai tentativi da parte della borghesia di costruire la pace, proclamare la rivoluzione proletaria come primo ed unico passo concreto in direzione della pace – questo è il compito dei socialdemocratici nei confronti di tutti gli inganni sul disarmo ».

Fonti e Note:

[1] Marxists.org, Rosa Luxemburg, “Utopia” (1911).

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