Astensione inutile, votare liste anti-sistema

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Tra meno di una settimana, il prossimo 25 settembre, una parte dei residenti italiani, la parte cui è riconosciuto il diritto politico di voto, sarà chiamata alle urne per il “rinnovo” del parlamento. Contemporaneamente si voterà per le regionali, in Sicilia ad esempio.

Un po’ tutti riconoscono che il vero “vincitore” della giornata sarà l’astensione. L’affluenza alle urne, sempre più in calo di anno in anno, e già ridottasi intorno al 73% nel 2018, è valutata questa volta all’incirca al 65%.

L’astensione rappresenta tanto una forma di disaffezione verso la politica quanto una forma di protesta nei confronti di uno stato autoritario e disinteressato ai problemi quotidiani della popolazione.

Una scelta realmente difficile: votare o astenersi?

Ma è realmente utile non votare?

Il non voto è sostenuto dal PMLI: « uniamoci impugnando l’arma dell’astensionismo per delegittimare il capitalismo e i suoi governi e partiti », spiega.

A favore del voto il Partito dei CARC: « alle Larghe Intese non interessa quanto sarà alta l’astensione. Andassero a votare 10 persone, se i loro partiti avessero la maggioranza anche relativa, parlerebbero di vittoria, rivendicherebbero la legittimità del loro governo, del loro programma, delle loro misure ».

« Viviamo tempi in cui bisogna approfittare di ogni appiglio e usare ogni mezzo per portare la battaglia contro la classe dominante su ogni terreno », aggiungono i CARC.

Noi, in proposito, condividiamo il pensiero del partito dei CARC.

Votare un forza del dissenso, chi non sta con l’autoritario Draghi

Chi votare, quindi?

Secondo Sinistra Libertaria, « l’esame dei programmi elettorali dei partiti, tanto comunisti, che di sinistra, che autodefiniti anti-sistema, è deludente: se è vero ognuno di essi propone degli spunti validi, è altrettanto vero che ne propone altrettanti a favore del capitalismo o, peggio, dichiaratamente illiberali » [1] [2] [3] [4].

« Sicuramente, sulla carta, il programma politico più vicino al nostro modo di pensare è quello di Verdi-Sinistra Italiana che però è in coalizione col Partito Democratico. Votare l’alleanza rosso-verde vuol dire, in sostanza, sostenere ed eleggere all’uninominale esponenti del partito pro Draghi », precisa Sinistra Libertaria.

« La nostra scelta, di conseguenza – spiega il portavoce del movimento -, si limita ad individuare una forza anti-sistema. Seppure tale partito non fosse capace superare lo sbarramento, il voto resterebbe utile ad evidenziare il dissenso rispetto le politiche liberiste ed autoritarie di Draghi e dei suoi alleati ».

In conclusione, « Sinistra Libertaria propone il voto a Siciliani Liberi per le regionali, Vita alle nazionali ( oppure PCI o, in subordine, Unione Popolare dove il simbolo di Vita non è presente ) ».

Fonti e Note:

[1] Fronteampio, Verdi-Sinistra: Droga, sesso ed eutanasia!”.

La proposta migliore: il « superamento delle convenzioni nazionali dei medici di famiglia, … con inserimento di queste figure professionali nel Contratto Unico di dipendenza dal Servizio Sanitario Nazionale ».

La proposta peggiore: « incentivare le imprese (specie automotive ) a sperimentare giornate e settimane di lavoro più brevi, senza intaccare il reddito dei lavoratori ».

[2] Fronteampio,Unione Popolare, un programma governista”.

La proposta migliore: « abrogazione delle leggi Salvini-Conte e Minniti-Orlando che criminalizzano il conflitto sociale e la povertà ».

La proposta peggiore: « istituzione di un fondo per l’automotive per rivitalizzare l’intera filiera ».

[3] Fronteampio, Le proposte dei partiti comunisti”.

La proposta migliore del PCI: « « l’uscita del nostro paese dalla NATO e la liberazione del nostro territorio di basi straniere ( USA e NATO ) con il connesso armamento atomico ».

La proposta migliore del PCL: « va reintrodotta la scala mobile dei salari, conquista storica del movimento operaio, cancellata trent’anni fa. Se c’è, come c’è, la rincorsa dei prezzi, ci vuole un incremento automatico e corrispondente dei salari, privati e pubblici ».

Le proposte peggiori: nessuna.

[4] FronteAmpio, “Lo spezzatino anti-sistema”.

La proposta migliore di ISP: « fuori l’Italia da NATO, EU, euro, OMS. Basta dittatura sanitarie e green pass. Nessun obbligo vaccinale ».

Le proposte peggiori di ISP: « a difesa dell’ambiente ma solo se ciò è compatibile “con esigenze dei cittadini dello sviluppo industriale e dell’occupazione” e contro l’immigrazione che “abbassa i diritti complessivi dei lavoratori” ».

Le proposte migliori di Vita: lo « stop al TTIP, uscita dalla NATO e dismissione basi militari di forze straniere, attuazione del Trattato per la proibizione delle armi nucleari, no al nucleare ».

Le proposte peggiori di Vita: « tassa piatta al 20%, stop all’immigrazione clandestina ».

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