Sinistra Libertaria al Comitato sul Reddito Garantito

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Ieri sera si è tenuta l’assemblea online a sostegno del “reddito garantito” organizzata del Comitato Ci vuole un Reddito, a cui aderisce anche Sinistra Libertaria. All’incontro hanno partecipato 13 persone. Pochi gli interventi, ma utili per un primo confronto sul testo della proposta di legge allo studio. Tra gli aspetti positivi della serata, comunque, la significativa presenza femminile e la partecipazione di realtà importanti come la CGIL romana, Carlo Testini (ARCI nazionale), Simone Cigliano (Rete delle Conoscenze) ed Elena Granaglia (Forum disuguaglianze e diversità).

Sinistra Libertaria ha espresso perplessità sul testo presentato: appare poco innovativo, seppur chiaramente migliorativo rispetto sia all’attuale Assegno di Inclusione (ADI), sia al precedente Reddito di Cittadinanza.

Durante il suo intervento, il portavoce di Sinistra Libertaria ha sottolineato la necessità di una proposta legislativa chiara, asciutta e facilmente comprensibile, esprimendo contrarietà all’ipotesi di unire al testo il “Reddito di libertà” per vittime di violenza domestica, tema che merita un percorso autonomo.

Ha invece apprezzato l’articolo 1, in cui si cita il diritto a una “esistenza libera e dignitosa” mediante il “rafforzamento del ruolo della persona nel mercato del lavoro”. Ha tuttavia proposto di inserire, accanto agli articoli 2, 3, 4 e 38 della Costituzione già citati nella proposta di legge, il riferimento anche l’articolo 36, che richiama il diritto a una retribuzione proporzionata e sufficiente.

Sinistra Libertaria ha ribadito il proprio impegno a sostenere il percorso del Comitato, pur evidenziando che il “reddito garantito” proposto ha caratteristiche molto diverse dal Reddito Universale di Base, che SL sostiene da sempre, soprattutto per via dei limiti d’accesso legati all’ISEE.

Tra gli elementi comunque positivi del testo in discussione:

  • La cumulabilità parziale con redditi da lavoro fino a circa 9.000 € annui, con un abbattimento al 60% di tali redditi nell’ISEE, ciò al fine di non scoraggiare la ricerca del lavoro;
  • Un primo passo verso il principio di individualità del reddito, con suddivisione tra i membri maggiorenni del nucleo familiare;
  • La necessità di carte prepagate individuali, su cui SL ha insistito affinché ogni persona abbia accesso diretto e personale al beneficio.

Su questo punto, Elena Granaglia ha annunciato che, entro settembre, proporrà una modifica che chiarisca anche la posizione dei minorenni.

Infine, SL ha fatto notare l’assenza di una previsione di copertura finanziaria nella bozza e ha avanzato la propria proposta di riforma e ampliamento del Servizio Civile Universale, chiedendo il sostegno del Comitato.

Tra gli altri interventi, Eduardo Garofalo (Lotte di Civiltà) ha sottolineato l’importanza di non ridurre il reddito garantito a un mero sussidio assistenziale, proponendo invece di prevedere nella proposta di legge un impegno formativo o lavorativo come elemento educativo e comunitario. Ha inoltre proposto di valutare una tassazione su intelligenza artificiale e robotica per finanziare la misura.

A chiusura dell’assemblea, il portavoce della FLC CGIL di Rieti Roma Est Valle dell’Aniene ha chiarito che non è ancora stata definita la forma finale della presentazione della proposta: potrà essere una Legge di iniziativa popolare (LIP), che comporta l’onere della raccolta di 50.000 firme, oppure una Proposta di legge parlamentare sostenuta da forze politiche di opposizione. La decisione verrà presa in seguito a un confronto con queste forze, a cui potranno partecipare tutti i soggetti aderenti al Comitato.

Una tabella per orientarci tra le varie proposte di Reddito Garantito

Per orientarci nel confronto tra le varie misure di sostegno al reddito — attuali, passate e proposte — abbiamo preparato questa tabella chiara e sintetica. Un utile strumento per capire dove stiamo andando… e dove vogliamo arrivare.

MisuraPeriodoImporto (€)RequisitiIncondizionato?DurataInclusione sociale/lavoroNote chiave
Reddito GarantitoProposta (2026?)Fino a 20.000/anno, min. 50/meseISEE < 10.000No18 mesi (rinnovabili)Sì, con presa in caricoInclusione abitativa, contributi pensione
ADIAttuale (2024)500 + 280 €/mese (affitto)Famiglie vulnerabili, ISEE < 9.360No18 mesi + 1 pausaSì, con patto di inclusioneVincoli forti su residenza e nucleo
SFLAttuale (2024)350 €/meseISEE < 6.000, 18–59 anni “occupabili”No12 mesi maxSì, con formazione obbligatoriaSolo per attivabili, niente affitto o extra
RdC2019–2023Fino a 780 €/meseISEE < 9.360, 10 anni in ItaliaNo18 mesi + 1 pausaSì, obbligo accettazione offerteDecadenza dopo 3 rifiuti
REI2018Max 539 €/meseISEE < 6.000, altri vincoliNo18 mesiSì, con presa in caricoPrecursore di RdC
Reddito di Base UniversaleTeorico/Sperimentale500–1.000 €/mese (stima)NessunoIllimitataNo obbligoIndividuale, universale, automatico
SCU (attuale)Attuale (2024)Circa 444 €/mese18–28 anni, selezione tramite bandoNo12 mesiSì, esperienza formativaEsperienza civica, limitata, selettiva
SCU – Sinistra LibertariaProposta600 €/mese (10 €/h x 15 h/settimana)Nessun limite età, anche ex detenutiNo12 mesi (rinnovabile)Sì, su base volontariaEsperienza di cittadinanza universale, aperta a tutti

Sinistra Libertaria continuerà a partecipare attivamente al lavoro del Comitato Ci vuole un Reddito sul reddito garantito, come fa dal 2023 anche proponendo dibattiti pubblici, per garantire una proposta avanzata, inclusiva e in grado di migliorare realmente le condizioni di vita delle persone.

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1 commento su “Sinistra Libertaria al Comitato sul Reddito Garantito”

  1. Marco Giuseppe Toma

    Ho partecipato anche io ieri a questa riunione pur non intervenendo. Concordo con le critiche e proposte avanzate da Natale Salvo e aggiungo alcune cose che ho rilevato.
    Primo: mi sembra che nel testo non si fa menzione o si menziona solo di sfuggita un elemento importante. Oltre al reddito indicato, dovrebbe essere specificato e proposto anche una possibilità di tentativo di inserimento lavorativo anche e soprattutto in connessione con la galassia di reti di volontari, associazionismo, e altro, per dare un principio di stabilità oltre che economica anche sociale e di tranquillità mentale.
    Secondo: va approfondito un elemento fondamentale. Il sistema di strutturazione lavorativa in aree a vasto raggio di molte zone italiane sia del Nord che del Sud è basato sull’informale non legale, ovvero il “nero”, l'”atipico, e la situazione di sfruttamento e disuguaglianza e discrepanza che ne consegue. Come si pone questa proposta di fronte a ciò e in che modo può essere un modo di combattere questa anomalia sociale?
    Terzo: effettivamente il documento, proposta, spazio di lavoro va approfondito e ampliato su più settorizzazioni, visto il pantano legislativo e burocratico dello stato italiano, che alla fine fa in modo che poteri forti, conservatori estremi, lobby, clientele strutturate possono facilmente annullare tutto o una gran parte, sempre in favore del loro utilitarismo individualista.
    Comunque, infine: to be continued.
    Andiamo avanti senza dubbi e con coraggio.

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